La lezione di Francesco Ilva di Genova 27-05-2017

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La lezione di Francesco Ilva di Genova 27-05-2017

È la prima volta che vengo a Genova, essere così vicino al porto mi ricorda dove è uscito mio papà. Questo mi fa una grande emozione, grazie all’accoglienza vostra”.

“Il sistema politico a volte sembra avvantaggiare chi specula e non chi investe”. E anche : “A volte si pensa che il lavoratore lavora bene solo perchè è pagato, ma questa è grave disistima dei lavoratori, il lavoratore inizia a lavorare bene per dignità, il vero imprenditore conosce i suoi lavoratori perchè lavora con loro, l’imprenditorere prima di tutto deve essere un lavoratore,nessun bravo imprenditore ama licenziare la sua gente, chi pensa risolvere i problemi licenziando la sua gente non è un buon imprenditore, non deve confondersi con lo speculatore”. Sono parole forti quelle che papa Francesco rivolge ai lavoratori genovesi nel capannoni dell’Ilva, la sua prima sosta nella giornata genovese e i lavoratori lo ripagano con applausi e grida di ‘bravo, bravo’.

Le parole di Francesco:

“Imprenditore e speculatore sono due cose diverse – ha detto Papa Francesco in risposta a Garrè dei cantieri San Giorgio – Lo speculatore usa l’azienda per fare profitto. Licenziare, chiudere, spostare l’azienda non gli creano alcun problema. Lo speculatore usa, strumentalizza, mangia persone e mezzi. Con lo speculatore l’economia parde volto e perde i volti. Il sistema politico incoraggia spesso gli imprenditori disonesti”.

“Non bisogna rassegnarsi a un mondo in cui solo metà dei lavoratori lavoreranno e gli altri saranno mantenuti con un assegno sociale. L’obiettivo da raggiungere non è il reddito per tutti, ma il lavoro per tutti. Senza il lavoro non ci sarà dignità“, ha detto il Papa rispondendo a Micaela, una disoccupata. “Si va in pensione all’età giusta, ma è contro la dignità delle persone mandarle in pensione a 25, 40 anni con un assegno dello Stato. Vado avanti con un assegno? Sì. Ho dignità? No”.

Parla Sergio, consulente finanziario: “Nei nostri ambienti prevale la competizione. Chiediamo a Vostra Santità consigli per camminare verso gli ideali del Vangelo, collaborazione e fratellanza”. Papa Francesco risponde: “Molti valori stanno cambiando. L’accento sulla competizione è anche un errore economico perché nega che l’impresa sia prima di tutto cooperazione. Quando un’impresa mette in competizione i lavoratori tra loro nel breve periodo magari dà qualche vantaggio, ma finisce presto per minare il tessuto di fiducia che è alla base di ogni organizzazione”.

Le domande:

Vittoria, disoccupata chiede: “Noi sentiamo le istituzioni lontane e matrigne. Ci conforta il calore umano della Chiesa. Santità, dove possiamo trovare la forza per crederci e non mollare mai nonostante tutto questo?”. Risponde il Papa: “Non tutti i lavori sono buoni: il traffico illegale di armi, la pornografia, il gioco d’azzarda e tutte le imprese che non rispettano i diritti dei lavoratori e la natura. Un paradosso della nostra società è la compresenza nella nostra società di gente che vorrebbe lavorare e non ci riesce e gente che vorrebbe lavorare meno ma non ci riesce perché è stata comprata dalle imprese. Per poter fare festa dobbiamo lavorare. Una società edonista che vede solo il consumo non capisce il valore della fatica e del sudore, e quindi non capisce il lavoro”.

Gli applausi:

Gli applausi scrosciano anche quando il Papa cita l’articolo 1 della Costituzione: “L’italia è una repubblica fondata su…”  . e fa una pausa per dare il tempo ai lavoratori di completare urlando “sul lavoro”, poi l’applauso sale di tono  quando Francesco dice che l’obiettivo deve essere “non il reddito per tutti, ma il lavoro per tutti”  e i problemi del lavoro non si risolvono con la pensione anticipata.Alle sette ll magazzino-capannone dell’Ilva era già affollato, in prima fila gli uomini dell’Ilva, elmetti gialli e tute arancioni e blu, in mano la bandierina bianca e gialla con la scritta ‘viva il Papa’ distribuita all’ingresso, i pullman hanno continuato ad affluire in modo ininterrotto per oltre un’ora, portando i tanti lavoratori che volevano vedere Francesco, 3500 sono quelli ammessi, ma le richieste sono state molte di più.Il palco è coperto di sagome di lamiera a forma di mezzi rotoli, il simbolo dei laminati che qui ancora si producono e mezzi rotoli fanno da sfondo al magazzino che si estende dietro al palco quasi a perdita d’occhio. Non è la prima volta che questo stabilimento, che allora si chiamava Italsider, oggi Ilva, accoglie un Papa, ma l’attesa di Francesco ha qualcosa di diverso.

Il lavoro che non c’è:

 

 

 

In fabbrica, oltre alle istituzioni, in rappresentanza del mondo del lavoro sono arrivati anche il segretario della Camera del lavoro Ivano Bosco, il segretario della Fim Alessandro Vella, Edoardo Garrone, Giampiero Mondini, il presidente dell’Autorità Portuale Paolo Signorini, l’assessore regionale Gianni Berrino e tanti altri ancora. Su un grande schermo alle spalle del palco scorrono le immagini del filmato che racconta come lo stabilimento si è preparato all’arrivo del Papa.  Quattro le domande preparate per l’incontro, a rivolgerle sono stati Ferdinando Garrè, imprenditore del distretto riparazioni navali, Micaela, rappresentante sindacale, Sergio, un lavoratore in formazione, Vittoria, disoccupata, al centro il tema del lavoro che non c’è, che è intralciato da burocrazia e ostacoli, che fatica ad affermarsi come valore.

La polemica:

(ANSA) – ROMA, 27 MAG – “Oggi Papa Francesco ha parlato dei due temi che sono al centro del dibattito per il futuro del nostro Paese e della nostra civiltà: reddito e lavoro e ha detto anche che “l’obiettivo da raggiungere non è il reddito per tutti, ma il lavoro per tutti, perché senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti”. La proposta di Reddito di Cittadinanza del MoVimento 5 Stelle va esattamente in questa direzione”. Lo scrive sul blog Beppe Grillo.
“Il Reddito di Cittadinanza del MoVimento 5 Stelle – dice – garantisce a tutti i cittadini di avere un reddito al di sopra della soglia di povertà e contemporaneamente permette loro di inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro. Il Reddito di Cittadinanza che il MoVimento 5 Stelle propone all’Italia è una misura che è presente in tutta Europa, tranne che nel nostro Paese e in Grecia ed è l’unica risposta possibile all’emergenza nazionale che i partiti hanno causato e fanno finta di non vedere: la povertà”.

Dal Blog di Grillo:

Oggi Papa Francesco ha parlato dei due temi che sono al centro del dibattito per il futuro del nostro Paese e della nostra civiltà: reddito e lavoro. I piccoli leader in cerca di visibilità e i piccoli giornalisti hanno subito strumentalizzato alcune sue parole a fini politici, ma non si sono soffermati a capire e hanno ascoltato solo quello che pareva a loro. Il Papa ha detto che “Il sistema politico a volte sembra avvantaggiare chi specula e non chi investe”, come dargli torto davanti a un governo che ha abolito l’articolo 18 per rendere più facili i licenziamenti? Ha criticato il gioco d’azzardo, che il governo continua a incentivare in tutti i modi possibili, e la scelta di mantenere negozi aperti 24 ore su 24.

Ha detto anche che “l’obiettivo da raggiungere non è il reddito per tutti, ma il lavoro per tutti, perché senza lavoro per tutti non ci sarà dignità per tutti”. La proposta di Reddito di Cittadinanza del MoVimento 5 Stelle va esattamente in questa direzione. Il Reddito di Cittadinanza del MoVimento 5 Stelle garantisce a tutti i cittadini di avere un reddito al di sopra della soglia di povertà e contemporaneamente permette loro di inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro. L’occupazione è il fine del Reddito di Cittadinanza, ma mentre si raggiunge questo obbiettivo dobbiamo tirare fuori milioni di persone dalla povertà, garantire loro un tenore di vita dignitoso che gli consenta di potersi sfamare e vivere a testa alta all’interno della società. Il Reddito di Cittadinanza che il MoVimento 5 Stelle propone all’Italia è una misura che è presente in tutta Europa, tranne che nel nostro Paese e in Grecia ed è l’unica risposta possibile all’emergenza nazionale che i partiti hanno causato e fanno finta di non vedere: la povertà.

Non è un mistero che il lavoro che dà reddito stia scomparendo a causa dell’avanzata dell’automatismo, della robotica e dell’intelligenza artificiale. Non tenere in conto questo dato, per chiunque si candidi a governare il Paese, è segno di miopia. Il CEO di Facebook Mark Zuckerberg, nel suo discorso ad Harvard, ha avanzato l’ipotesi di un “reddito di cittadinanza universale, per dare a ognuno un punto d’appoggio per provare a fare cose nuove. Cambieremo lavoro molte volte, quindi abbiamo bisogno di assistenza ai bambini che sia accessibile, per potere andare al lavoro, e di cure sanitarie che non siano legate a un’azienda.” Elon Musk, CEO di Tesla, ha avanzato la stessa proposta a più riprese. Sono due delle persone al mondo che hanno i mezzi più avanzati per avere un’idea precisa del futuro che ci aspetta.

Ma adesso la priorità è il Reddito di Cittadinanza come proposto dal MoVimento 5 Stelle: garantiamo alle persone una dignità e aiutiamole a inserirsi o reinserirsi nel mondo del lavoro.

 

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